Marko Vešović, giornalista del quotidiano "Dan", ritiene che l'adesione del Montenegro alla NATO non ha dato nulla in termini di rafforzamento della democrazia, migliore controllo pubblico sulle autorità o aumentare del tenore di vita dei cittadini.
"Il Montenegro saluta il primo anniversario dell'adesione alla NATO con un deficit ancora maggiore di libertà civili e politiche rispetto a prima. Il potere di Milo Djukanovic sul piano politico così a tutti gli altri livelli si è solo consolidato, mentre l'opposizione è stata messa in ginocchio e i media indipendenti subiscono attacchi sempre maggiori", sostiene Vešović.
Il politologo Dragan Rosandic si concentra invece sulle delusioni dell'opposizione montenegrina, che confidava negli "standard democratici" dell'Alleanza per aspirare ad un cambio di potere.
"Probabilmente si sono dimenticati che gli standard della NATO riguardano le armi, i fucili M-16, un certo tipo di velivoli, ecc. non si tratta di standard democratici… Ma abbiamo una tale opposizione che per trent'anni è servita come decorazione per le autorità, quindi non è affatto chiaro chi lavora veramente per chi", pensa Rosandic.
Anche Gojko Raicevic, direttore del giornale on line IN4S, è convinto che il Montenegro non abbia ricevuto alcun vantaggio diventando membro della NATO, e l'anno trascorso ha dimostrato che la speranza dell'opposizione che Djukanovic perdesse il favore dei leader occidentali non si è realizzata.
Il leader del partito di opposizione Prava Crna Gora Marko Milacic afferma che la situazione sia addirittura peggiorata in termini di sicurezza. Il tasso di criminalità è in aumento ad un ritmo incredibile, quasi ogni settimana c'è un omicidio e lo Stato non ha risorse per poter far fronte alla situazione. In termini economici, il debito pubblico ha raggiunto il livello record di quasi il 70% del PIL, nel paese ci sono 50.000 disoccupati, e 130.000 pensionati sono sull'orlo della povertà. Sotto un aspetto morale, secondo il leader dell'opposizione, il Montenegro ha sbagliato ad allearsi con chi in passato ha bombardato il suo territorio. Per Milacic solo la neutralità militare, sostenuta dal suo partito e dalla maggioranza dei cittadini montenegrini, avrebbe potuto garantire la sicurezza nazionale, la stabilità regionale e la ripresa economica.
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