Il dicastero ha osservato che l'esame dei casi israelo-palestinesi va oltre la giurisdizione del tribunale dell'Aia.
"I palestinesi continuano a usare la corte per scopi politici, invece di lavorare per riprendere il processo di pace", si legge nel comunicato.
Oggi il ministro degli Esteri palestinese Riyad al-Maliki si è appellato al tribunale internazionale dell'Aia in relazione alle azioni israeliane, affermando che ci sono motivi sufficienti per avviare un'indagine immediata.
"Va sottolineato che le azioni dei palestinesi non sono valide, e la corte non ha giurisdizione sulla questione israelo-palestinese, perché Israele non ne fa parte e l'autorità palestinese non è uno stato", ha risposto il ministro israeliano.
"Israele si aspetta che la Corte penale internazionale e il suo procuratore non cedano alle pressioni dei palestinesi, e contrasterà duramente i tentativi palestinesi atti a politicizzare il lavoro della Corte", prosegue il comunicato.
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