I ricercatori spiegano che quando si esegue l'accesso ad un sito tramite l'account di Facebook, gli utenti accettano l'elaborazione di determinati dati della pagina. Allo stesso tempo, l'accesso alle informazioni personali può anche essere ottenuto da risorse di terze parti, che gli utenti potrebbero anche non sospettare.
I ricercatori hanno trovato sette script, su 434 milioni di siti nel mondo, che aprono l'accesso ai dati delle pagine personali.
Facebook di recente ha dovuto affrontare lo scandalo Cambridge Analityca, dopo che la società ha utilizzato illecitamente i dati di 87 milioni di utenti per una ricerca. Il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, ha ammesso la sua colpevolezza durante le sue testimonianze al Congresso degli Stati Uniti.
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