Nel Giorno della Cosmonautica Sputnik ha raccolto cinque sfide e curiosità a loro correlate che difficilmente potreste sperimentare sulla Terra.
1. L'assenza di peso
Gli astronauti durante le lunghe permanenze nello spazio possono perdere fino al 20% del fluido sanguigno, il loro cuore si indebolisce, sviluppano atrofia muscolare, e le loro articolazioni si espandono spingendo sulle ossa. Al fine di minimizzare gli effetti deleteri della mancanza di gravità, la ISS è dotata di speciali simulatori che aiutano gli astronauti a rimanere in forma e a simulare le condizioni della terra per prendersi cura del loro corpo.
Per tenere allenati i muscoli della mascella i cosmonauti masticano continuamente gomme da masticare.
2. La dieta dei cosmonauti
Contrariamente ai miti popolari, i cosmonauti moderni non mangiano esclusivamente cibo in tubetti. La maggior parte della loro dieta consiste di cibi precotti o a cottura veloce, ma estremamente nutrienti. Cibo in scatola, composte e miscele disidratate acquisiscono rapidamente un gusto familiare, bisogna solo riscaldarle e mescolarle con l'acqua. Uno o due volte al mese vengono mandati in orbita frutta e verdura fresca refrigerata, nonché un paio di delizie terrestri su richiesta degli stessi astronauti.Un altro mito comune riguarda l'acqua. Ad oggi sulla ISS non si recupera acqua dall'urina degli astronauti. Questo fa già parte del passato. Anche l'acqua e tutti gli altri liquidi vengono portati dalla Terra.
Ma come fanno a "sbarazzarsi" di ciò che mangiano?
3. Un carico indesiderato
Il sistema di raccolta e il scarico delle feci spaziali sembra un normale bagno terrestre. Ma solo a prima vista. Non è possibile fare affidamento sulla gravità terrestre, quindi la loro eliminazione avviene grazie ai tubi che funzionano come un'aspirapolvere. Gli escrementi raccolti vengono quindi espulsi dalla nave verso l'esterno e alla fine completamente bruciati nell'atmosfera.
4. Una sfida di scala cosmica
La corsa allo spazio è piena di storie curiose. Secondo una di queste, nel 1957, subito dopo il lancio del primo satellite, l'enologo francese Henri Maire promise 1000 bottiglie del suo vino più costoso a colui che per primo gli avrebbe mostrato l'altra faccia della Luna. Due anni dopo, nell'ottobre del 1959, la navicella spaziale sovietica Luna-3 fotografò per la prima volta qualcosa che nessuno aveva mai visto prima. Queste prime fotografie volarono poi per tutto il mondo.
Si dice che il francese mantenne la sua parola e per il nuovo anno 1960, 1.000 bottiglie di vino Vin Fou furono distribuite ai membri della team del programma lunare sovietico. Una di queste può ancora essere vista nel Museo della cosmonautica di Mosca.
5. Problemi di attracco
Il fatto è che l'ormeggio ordinario avviene secondo il consueto principio terrestre di "maschio-femmina" come ad esempio per le prese elettriche. Nel caso della Soyuz e dell'Apollo, si scoprì che entrambe le navi erano "maschi". Per farle attraccare con successo fu necessario creare appositamente due femmine collegate alle quali le navi attraccarono.
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