"La riunificazione territoriale della Transnistria con la Moldavia sarà possibile solo a condizione che la Moldavia manterrà la sua neutralità e le buone relazioni con la Federazione Russa, non solo con l'Occidente" ha scritto Dodon.
Allo stesso tempo, il presidente moldavo ha osservato che la geopolitica del paese non dovrebbe essere soggetta a "programmi politici imposti dall'esterno".
Secondo Dodon, nel prossimo decennio la classe politica dovrebbe concentrarsi sugli interessi della Moldavia, piuttosto che su progetti esterni connessi "sia con la Russia che con l'Europa".
Dodon è diventato presidente della Moldavia il 23 dicembre 2016. Secondo il suo programma pre-elettorale, intende ripristinare una partnership strategica con la Russia, ritornare all'esportazione dei prodotti moldavi nel mercato russo e normalizzare la cooperazione nel settore energetico. Ha ripetutamente affermato che la Moldavia "è di vitale importanza per ripristinare le relazioni con la Russia".La Transnistria, territorio nel quale il 60% della popolazione è composta da russi e ucraini, ha cercato di separarsi dalla Moldavia prima del crollo dell'Unione Sovietica, temendo che in una ondata di nazionalismo la Moldavia si sarebbe unita alla Romania. Nel 1992, dopo il fallito tentativo da parte delle autorità moldave di risolvere il problema con la forza, la Transnistria si è praticamente separata dalla Moldavia.
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