La storia della Terra è una storia di differenziazione. La sfera omogenea circa 4,5 miliardi di anni fa ha raggruppato la polvere planetaria, sfaldando i suoi componenti. E' sorto il nucleo metallico, il pesante manto viscoso, una leggera galleggiante corteccia, la fluida idrosfera e il tangibile velo d'aria dell'involucro. Su uno dei primi anelli di questa catena si è formato un nucleo. La massa di ferro e nichel sotto azione della propria gravità si è immersa nel centro del pianeta. Al suo posto è rimasto un manto primario silicato.
Tuttavia, il ribollio nelle viscere non è finito. Le rocce più pesanti del mantello lentamente sono scese verso il basso, comprimendo quelle leggere. Questo processo è chiamato del manto per convenzione, è quello che "anima" il pianeta che si muove sulla piastra con tutte le sue conseguenze come terremoti e formazione delle montagne. Questo ribollio, secondo i calcoli, continuerà per un altro mezzo miliardo di anni, fino a quando la Terra non posizionerà rocce pesanti, dalle più pesanti in basso alle più leggere più vicino alla superficie. Il processo è già completamente mischiato alla sostanza del manto, quasi non c'è traccia del mantello primitivo, che risale alla formazione del nucleo. Ma chi ha preparato la polenta, è stato incurante dei grumi.
Un "grumo" è stato trovato dal gruppo di Peters nelle profondità dell'isola di Reunion. Esplorando la lava vulcanica, gli autori hanno analizzato il rapporto tra i due isotopi di un metallo: neodimio-144 e neodimio-142.
Quest'ultimo è il prodotto di degradazione del samario-146. Questo isotopo ha "solo" un centinaio di milioni di anni, e, naturalmente, nei 4,5 miliardi di anni della storia della Terra si è disintegrato completamente. E il suo neodimio-142 del manto si è "spalmato" nel sottosuolo. Osservato l'anomalo contenuto di questo isotopo, si è capito che questo può significare solo una cosa: in questo angolo della Terra si è formata la "riserva" di origine del samario-146 che si trasformava in neodimio, e che non è entrata in contatto con gli altri strati del mantello.
Gli autori hanno utilizzato una simulazione al computer e hanno calcolato che l'isolamento arriva dal primo 10% della storia della Terra. I geologi hanno avuto l'occasione di esplorare un pezzo di Terra nel suo stato primordiale.La scoperta getta luce sul mistero di lunga durata della geologia. I professionisti da tempo erano interessati alla questione della natura delle zone al confine tra nucleo e mantello, dove le onde sismiche rallentano. Gli scienziati ritengono che hanno a che fare con relitti delle aree dell'antico mantello.
I media hanno riportato un'altra versione dell'origine di queste zone: possono essere giganteschi serbatoi di ossigeno, come quelli sotto l'Antartide, che riscalda il continente di ghiaccio. Per quanto riguarda la storia del nostro pianeta, in precedenza si è scritto, ad esempio, su come sulla Terra gli impatti degli asteroidi hanno generato le placche tettoniche, dei tempi dei dinosauri e dei resti dell'antico continente Arctica.
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