"La Polonia fa appello alle autorità israeliane in modo che spieghino l'incidente e prendano misure per assicurare la protezione della missione diplomatica polacca" ha detto il direttore dell'Ufficio del Segretario Stampa del Ministero degli esteri polacco, Arthur Lompart.
Secondo MIGnews.com, degli sconosciuti hanno dipinto una svastica sui cancelli dell'ambasciata polacca e hanno lasciato graffiti offensivi contro i polacchi e accuse di omicidio.
Allo stesso tempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tenuto una conversazione telefonica con il capo del governo polacco Mateusz Morawiecki e ha "ripreso" la controparte per le dichiarazioni di sabato.
Così, il 17 febbraio Morawiecki ha dichiarato che tra coloro che erano implicati nell'Olocausto c'erano persone sia di origine polacca che ebraica. Il giorno seguente, il governo polacco ha rilasciato una dichiarazione in cui si "spiegano" dichiarazioni Morawiecki, sottolineando che queste parole sono state un "invito sincero per la discussione aperta dei crimini commessi contro gli ebrei durante l'Olocausto, a prescindere dalla nazionalità delle persone coinvolte in ogni crimine".
Netanyahu ha risposto dicendo che le osservazioni fatte da Morawiecki sono inaccettabili e non v'è alcun motivo di mettere a confronto le azioni dei polacchi durante l'olocausto con le azioni degli ebrei. Netanyahu ha sottolineato che l'obiettivo della politica nazista di genocidio è stata la distruzione degli ebrei come popolo, e ogni ebreo era destinato a morire.
"La distorsione della Polonia non può essere corretta con un'altra distorsione" ha aggiunto il capo del governo israeliano.
Di conseguenza, le parti hanno convenuto di proseguire il dialogo su questo tema.
Ricordiamo che Israele è indignata per la nuova legge polacca, che prevede l'introduzione di sanzioni fino a tre anni di carcere per chi dichiarerà "pubblicamente e in contrasto con i fatti" che il popolo polacco e la Polonia sono "responsabili o co-responsabili per i crimini nazisti commessi dal Terzo Reich" o altri "crimini contro la pace, l'umanità o crimini di guerra".
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