La prima protesta ha avuto luogo lo scorso dicembre, quando l'attivista Vida Movahed, 31 anni, si è tolta il suo hijiab e lo ha sventolato in una delle principali vie della capitale iraniana. Le sue foto e i video sono stati ampiamente condivisi sui social network.
Secondo attivisti per i diritti umani, la donna è stata arrestata dalla polizia, rilasciata e quindi arrestata di nuovo. L'hashtag con la domanda "Dov'è?" in persiano è stato utilizzato in Twitter più di 28.000 volte. Come ha affermato l'attivista per i diritti umani e avvocato Nasrin Sotoudeh, la giovane donna è stata rilasciata solo domenica 28 gennaio.
Subito dopo, lunedì 29 gennaio, altre donne hanno ripetuto il gesto della Movahed.
L'obbligo di indossare l'hijab nei luoghi pubblici è prescritto dalle leggi iraniane e i trasgressori sono passibili di arresto.
Nel 2014 la giornalista di origine iraniana e attivista Masih Alinezhad (ora vive in Occidente) ha creato la pagina Facebook "La mia libertà nascosta", dove le donne iraniane e di altri paesi mediorientali possono pubblicare le loro foto con il capo scoperto. La pagina ha più di un milione di iscritti.
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