Lo si afferma in un articolo pubblicato sulla biblioteca elettronica arXiv.org.
"Nel corso dell'ultimo secolo l'umanità ha assistito alla caduta di due grandi meteoriti, a Chelyabinsk e Tunguska. A differenza di altri cataclismi di questo tipo che probabilmente si sono verificati in epoche lontane, questi corpi celesti non sono esplosi sul mare e sulla terra, ma sono stati seguiti da centinaia di persone, molte delle quali sono rimaste uccise nelle esplosioni. La cosa più interessante è che i loro epicentri sono separati solo 2.300 chilometri," — dichiara Jorge Zuluaga dell'Università di Medellin.
Secondo Zuluaga, la distanza relativamente piccola tra i punti di caduta dei meteoriti di Tunguska e Chelyabinsk rispetto agli standard astronomici lo ha fatto riflettere non solo sulla frequenza di caduta dei grandi meteoriti e sulle loro conseguenze, ma anche su quali regioni della Terra il rischio di impatto è più probabile.
Insieme ai suoi colleghi ha costruito un modello matematico su computer.
In generale, come osservato dai ricercatori, con minor probabilità i meteoriti cadranno nelle regioni equatoriali e tropicali del mondo, mentre le latitudini più vicine al Polo Nord sono le più a rischio. Tuttavia la posizione dei punti di rischio meteorico è in continua evoluzione ed ogni regione del pianeta può diventare in teoria vittima di una "pietra cosmica".
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