Tale parere è stato espresso dall'ex analista e veterano della CIA Raymond McGovern nel suo articolo sul portale Consortiumnews.com.
Secondo McGovern, la corrispondenza pubblicata la scorsa estate dell'agente del controspionaggio dell'FBI Peter Strzok con la sua fidanzata e collega, l'avvocato Lisa Page, è la "prova reale" dei tentativi delle agenzie d'intelligence di far saltare il processo democratico.
Tra le altre cose nella corrispondenza resa pubblica Strzok afferma di essere pronto ad usare il suo potere per "difendere il Paese" da Trump.
Secondo l'ex dipendente della CIA, l'FBI per 18 mesi ha condotto una campagna per screditare il candidato Donald Trump con "operazioni di spionaggio elettronico di dubbia legalità e dossier", che tuttavia non contenevano prove oggettive.
Allo stesso tempo, sostiene McGovern, i rappresentanti delle agenzie di intelligence hanno usato metodi ambigui per tutelare la candidata del Partito Democratico Hillary Clinton e il suo entourage dall'accusa di falsa testimonianza e divulgazione di segreti di Stato.
Inoltre, ricorda McGovern, l'Agenzia per la Sicurezza Nazionale, tenendo conto del suo potenziale tecnico, non ha fornito prove convincenti sull'intervento di Mosca nelle elezioni americane.
La Russia ha ripetutamente smentito le accuse di aver tentato di influenzare le elezioni di vari Paesi occidentali: il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov le ha definite "assolutamente infondate".
Cliccando sul bottone "Pubblica", conferisce il proprio pieno consenso all'utilizzo dei dati del proprio account Facebook perchè le venga data la possibilità di commentare le notizie sul nostro sito mediante l'utilizzo di questo account. Può consultare nel dettaglio le modalità di utilizzo dei dati nella sezione Informativa sull’utilizzo dei dati personali.
Può ritirare il proprio consenso cancellando tutti i commenti che ha scritto.
Tutti i commenti
Mostra nuovi commenti (0)
In risposta (Mostra commentoNascondi commento)