Questo riferisce il dossier dell'organizzazione pubblicato il 12 dicembre. Secondo l'organizzazione per i diritti umani, gli stati membri dell'UE alla fine del 2016 hanno fornito supporto tecnico e assistenza al dipartimento libico che combatte la migrazione clandestina, che in realtà gestisce la rete dei centri di detenzione dei migranti. Inoltre, i paesi europei hanno contribuito alla detenzione di persone in mare, fornendo attrezzature alla guardia costiera libica.
L'esperto di Libia, Usef Shakir, ha detto a Sputnik, che "l'Europa in generale e l'Italia in particolare sono i principali colpevoli delle violazioni compiute contro i migranti in Libia. I paesi della NATO sono responsabili della distruzione delle forze libiche, che controllavano i confini del paese e i valichi di frontiera. Le tecniche dell'Unione Europea per combattere la violazione dei diritti dei migranti sono inefficaci. La mafia locale, che si occupa del contrabbando e attraversamento illegale dei confini, in Libia e nei vicini paesi africani è più forte di tutte le organizzazioni internazionali. Conosce perfettamente tutti i possibili nascondigli e retrovie da utilizzare per la sua attività" ha detto l'esperto.
"I governi europei, dalle loro agenzie di intelligence, sono ben consapevoli di ciò che sta accadendo in Libia e nei campi di concentramento per migranti. Sono i frutti della loro azione del 2011, quando hanno distrutto l'esercito e la polizia, che con successo svolgeva i suoi compiti" ha detto lo specialista.
Il segretario generale libico dell'associazione delle vittime della NATO Muhammed Zuaida ha confermato in un'intervista a Sputnik, che "lo stato di cose attuale è il risultato naturale dell'invasione del 2011 della NATO. Ora abbiamo il terrorismo, il traffico di esseri umani e di armi, immigrazione clandestina e violazione dei diritti umani". Ha sottolineato che per il trasporto di migranti verso le coste europee, i criminali hanno in cambio pagamenti, non è un fenomeno naturale, è un sistema di scambio organizzato.
Il responsabile ha aggiunto che ora è a rischio la situazione nel sud della Libia. In questa regione sono concentrati i più ricchi giacimenti di petrolio e di gas, ma anche di acqua. La gente manca, la popolazione non supera le 5 mila persone. E ora si stabiliscono nel sito famiglie africane. In futuro questo potrebbe portare alla completa esclusione dei libici e causare problemi e tensioni, ha detto il segretario generale libico dell'associazione delle vittime della NATO.
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