Durante il vertice OSCE di Vienna il segretario di stato americano, Rex Tillerson, ha affermato che gli Stati Uniti non chiuderano un occhio sull'annessione della Crimea. La Casa Bianca non abolirà le sanzioni finché la Russia non restituirà la penisola e ritirerà le sue truppe dal Donbass. Lavrov, dal canto suo, ha respinto tutte queste accuse e ha puntato il dito contro l'"espansione sfrenata" della NATO verso est.
Bruxelles ha appoggiato la posizione degli Stati Uniti sull'Ucraina. Il segretario generale del Servizio europeo per l'azione esterna, Helga Schmid, ha dichiarato che Mosca dovrebbe "interrompere il sostegno finanziario e politico ai separatisti". Secondo lei, lo status quo per l'Unione Europea è inaccettabile. UE e Stati Uniti hanno convenuto che Mosca deve adempiere ai propri obblighi internazionali e ripristinare l'integrità territoriale, nonché la sovranità dell'Ucraina.
Malgrado queste affermazioni, Tillerson ha accennato alla possibilità di un incontro tra i presidenti russo e statunitense in Austria, aggiungendo che il conflitto ucraino ostacola il riavvicinamento tra Mosca e Washington.
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