Trent'anni fa, l'8 dicembre 1987, Russia e USA hanno firmato un Accordo per l'eliminazione dei missili a medio e corto raggio, l'INF. Il trattato riguarda i missili di terra con una portata da 500 a 1000 km e da 1000 a 5500 km, dal momento in cui è entrato in vigore il primo giugno 1988, l'URSS ha distrutto 1846 missili, gli USA 846.
Oggi gli USA e la Russia si accusano a vicenda di violazione del trattato. Il vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov ha detto che Mosca vuole il mantenimento del trattato e la continuazione del dialogo con Washington su questo argomento.
Tuttavia, "se gli americani procedono di questo passo, si verificherà l'effettiva violazione del trattato", la risposta sarà "immediata e a specchio", ha sottolineato il vice ministro. Di specifiche misure di risposta, secondo lui, in questo momento è prematuro parlare.
Il vice Segretario di Stato Thomas Shannon, in un'intervista al quotidiano Kommersant, afferma che l'amministrazione americana "unilateralmente" adempie ai suoi obblighi ai sensi del trattato, che la Russia continua a violare. E anche se gli USA, secondo Shannon, tendono a risolvere il problema delle violazioni diplomaticamente, in parallelo studiano "le possibili decisioni militari per la creazione di un sistema di missili a medio raggio terrestri".
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