Sfida per altro già inserita nel tabellone olimpico, dove Russia e USA figurano nel girone B. Non tutto è perduto però, perché come annunciato dal presidente del CIO Thomas Bach, in Corea del Sud potranno comunque chiedere di essere ammessi gli atleti russi che non hanno mai avuto problemi con l'antidoping, a patto che superino i test previsti da una commissione mista CIO-WADA.
Se gli hockeyisti russi avranno via libera, sul ghiaccio potremmo vederli "cammuffati" da nazionale "OAR-Olympic Athletes from Russia". Sputnik Italia ha chiesto un parere sull'hockey olimpico senza Russia a Daniele Amadasi, direttore della testata Tuttohockey.
L'esclusione della Russia dalle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018 di fatto falsa il torneo di hockey su ghiaccio?
Immaginare un torneo olimpico di hockey su ghiaccio senza la Russia sarebbe come se prima dei prossimi mondiali di calcio squalificassero una squadra del calibro di Brasile, Germania o Spagna. Ogni anno ai Mondiali e quest'anno ai Giochi Olimpici Invernali a maggior ragione, la Russia parte quantomeno per vincere o arrivare sul podio.
La sentenza del CIO lascia però la porta aperta agli atleti mai risultati positivi all'antidoping, quindi in teoria c'è ancora una chance di vedere la squadra russa di hockey alle Olimpiadi. Pensi che si concretizzerà?
La Federazione Internazionale di Hockey su Ghiaccio — IIHF — proverà a giocare tutte le sue carte per impedire l'esclusione della Russia, seppure la scelta finale potrebbe venire comunque decisa dall'esterno e quindi senza possibilità di impedirla. Personalmente trovo assurdo che uno scandalo di doping relativo a determinati atleti e discipline vada a colpire tutto il movimento sportivo russo, anche quello sano, all'insegna di una assurda e moderna caccia alle streghe.
Siamo ottimisti (o ingenui): qualora venga dato l'ok ad una partecipazione delle squadra russa, i giocatori farebbero bene a partecipare, anche in un'ipotetica nazionale "neutrale"?
La partecipazione di una squadra neutrale ma formata da atleti russi, darebbe comunque un senso importante al torneo olimpico di hockey su ghiaccio, soprattutto a livello di movimento. Tuttavia, sarebbe il classico palliativo figlio di un compromesso politico che però dovrebbe essere qualcosa di estraneo allo sport, soprattutto in una rassegna Olimpica.
Quale reazione hai captato nella comunità degli appassionati di hockey alla decisione del CIO?
La reazione degli amanti dell'hockey su ghiaccio è quella di chi è rimasto basito apprendendo che una disciplina ed un intero movimento debbano rimanere esclusi per colpe non proprie ma di altri sport. I problemi del doping vanno risolti alla radice cercando i veri colpevoli e non sparando nel mucchio.
Attualmente nel ranking mondiale la nazionale russa di hockey su ghiaccio è seconda dietro al Canada. Nella sua storia la Russia ha vinto 5 volte il titolo di campione del Mondo (l'ultima nel 2014). Alle Olimpiadi Invernali la Russia ha vinto l'argento a Nagano 1998 ed il bronzo a Salt Lake City 2002.
Nel tabellone olimpico la nazionale russa maschile di hockey su ghiaccio è inserita nel girone B con Russia, USA, Slovacchia e Slovenia, mentre quella femminile figura nel gruppo A con USA, Canada e Finlandia.
I Giochi della XXIII Olimpiade Invernale sono in programma a Pyeongchang, in Corea del Sud, dal 9 al 25 febbraio 2018. Un mese dopo, dall'8 al 18 marzo, si svolgeranno le Paralimpiadi Invernali.
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