Lowcock ha visitato lo Yemen a fine ottobre. Il 6 novembre ha presentato la sua relazione all'ONU. "Ho detto al Consiglio che se queste misure non saranno abolite… ci sarà una carestia in Yemen", ha detto.
Il funzionario delle Nazioni Unite ha aggiunto che questa carestia sarà la peggiore degli ultimi decenni.
Il blocco dello Yemen è stato introdotto lunedì 6 novembre come contromisura al lancio di un missile contro Riyad da parte dei ribelli Huthi. La chiusura di tutte le vie d'accesso — terrestri, marittime e aeree — allo stato è stata giustificata con la necessità di impedire la fornitura di armi ai ribelli.
A causa del blocco le agenzie umanitarie sono state costrette a sospendere tutte le forniture di aiuti allo Yemen. Secondo l'ONU, il blocco ha già influenzato la vita quotidiana degli yemeniti. In alcune aree in una sola notte i prezzi del carburante sono aumentati del 60% e il costo del gas utilizzato per uso domestico del 100%.
Nonostante l'avviso allarmante di Lowcock, il Consiglio di sicurezza non ha intrapreso alcuna azione per condannare il blocco da parte della coalizione. Al contrario, ha fortemente condannato il tentativo di attacco missilistico contro Riyad da parte degli Huthi.
Il conflitto nello Yemen è scoppiato nel 2014. Gli sforzi delle Nazioni Unite per risolverlo sono falliti. Il conflitto vede contrapposti i ribelli del movimento sciita "Ansar Allah" (Huthi) e fedeli all'ex presidente Ali Abdalle Saleh, e dle forze governative del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi. Il governo dall'aria e a terra riceve il sostegno della coalizione araba guidata da Arabia Saudita.
La guerra ha portato a una situazione umanitaria difficile. Secondo le Nazioni Unite, attualmente in Yemen circa 20 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria. Sette milioni di persone sono sull'orlo della fame. Allo stesso tempo, il colera continua a diffondersi. Secondo la Croce Rossa, entro la fine dell'anno i casi di colera potrebbero raggiungere il milione.
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