"È necessario avvisare i leader catalani e gli stessi catalani: la secessione dalla Spagna significa l'uscita dall'Unione Europea e dalla zona euro. Questo si tradurrà in un disastro economico, già iniziato con la chiusura degli uffici di rappresentanza di alcune aziende" ha scritto in un articolo per il settimanale Journal du Dimanche.
Secondo l'ex primo ministro, la secessione della Catalogna è incoerente con la storia e l'identità del popolo di questa regione e può portare alla rottura non solo con la Spagna, ma anche con tutta l'Europa.
"Seguire questo percorso significa distruggere la Spagna, distruggere l'Europa. Questo contraddice la storia e l'identità della Catalogna. La forza di questa regione, la sua cultura e l'economia sono, contemporaneamente, catalane, spagnole ed europee. Se ti accontenti di solo uno di questi elementi, si perde una parte di identità" ha concluso il Vals.
Il politico ha anche invitato le autorità della Catalogna "a rispettare la Spagna" e "aiutare il suo governo". La Corte Costituzionale spagnola ha bloccato il referendum ancora prima del suo inizio. Tuttavia, il 10 ottobre, in Parlamento, con i risultati del referendum, il capo della Generalitat, il governo della Catalogna, Carles Puigdemont ha detto che l'esito del voto del primo ottobre dà il diritto di annunciare la creazione di uno stato indipendente. Poi ha proposto al Parlamento di sospendere la proclamazione dell'indipendenza per un paio di settimane, per iniziare un dialogo con le autorità spagnole.
Lo stesso giorno Puigdemont, e anche altri sostenitori dell'indipendenza della Catalogna, tra cui parte dei parlamentari, hanno firmato la dichiarazione di indipendenza, che in questo momento non ha alcun valore legale. Il Consiglio dei Ministri spagnolo l'11 ottobre ha inviato una richiesta alle autorità della Catalogna con l'obbligo di proclamare o meno l'indipendenza. Puigdemont deve rispondere entro domani. Se la risposta non ci sarà o non soddisferà le autorità spagnole, giovedì, il governo inizierà a fare ricorso all'articolo 155 della Costituzione, che consente di limitare l'autogoverno nelle comunità autonome.
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