Lo segnala il giornale Navy Times. I soldati hanno dichiarato l'impotenza del personale direttivo e le relazioni crudeli dei comandanti.
Hanno anche ammesso di aver pensato al suicidio. "Qualcosa di terribile accadrà, è solo questione di tempo" ha detto uno dei marinai.
Secondo le parole di un altro marinaio, si prega "per non dover abbattere un missile della Corea del Nord. Altrimenti tutti vedranno la nostra inefficienza", ha aggiunto, definendo l'incrociatore una "prigione galleggiante". Inoltre, l'equipaggio ha parlato di sovraccarico di lavoro, mancanza di allenamento e di lunga attesa per la riparazione del veicolo. I marinai hanno sottolineato che spesso hanno paura di lamentarsi per paura di una punizione da parte dei comandanti.
"Questa è una gara. Siamo in competizione con la nostra stessa nave, che si romperà" ha detto uno di loro.
La Settima Flotta della Marina USA è una delle componenti chiave del sistema antimissilistico, responsabile per la difesa dai lanci della Nord Corea, Cina e Russia. In estate i cacciatorpedinieri di questa flotta, il John Mccain e il Fitzgerald, si sono scontrati con navi commerciali, 17 marinai sono morti.
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