Lunedì 9 ottobre la NATO dislocherà un contingente multinazionale in Romania. Le truppe completeranno l'organico dei 900 militari americani già acquartierati in tutto il paese.
"Il nostro scopo è la pace e non la guerra… Non siamo una minaccia per la Russia", ha detto il presidente rumeno Klaus Iohannis.
La NATO, a sua volta, dichiara che la dislocazione delle truppe vicino alle frontiere russe è solamente "una misura pacifica".
Il contingente conta da 3000 a 4000 soldati. La presenza degli aerei inizialmente sarà limitata, ma la Gran Bretagna pianifica di mandare in Romania i suoi caccia mentre il Canada già pattuglia lo spazio aereo insieme con l'Italia e l'aviazione nazionale.
L'iniziativa della presenza della NATO in Bulgaria e Romania, chiamata Tailored Forward Presence,è considerata un successo diplomatico di Bucarest. Tuttavia non tutti i paesi della regione del Mar Nero sostengono i piani dall'argamento dell'Alleanza. La Romania insiste sull'ampliamento della marina ma non ha trovato il sostegno della Bulgaria, che vuole evitare di provocare la Russia.
La Turchia sostiene limitatamente le iniziative della NATO di rafforzamento dei confini, temendo però la violazione delle norme del diritto internazionale che limitano il numero delle pattuglie nelle acque del Mar Nero. La convenzione di Montreux del 1936 limita seriamente il passaggio delle navi militari nei periodi di pace, e la Convenzione di Bucarest preserve il Mar Nero dall'inquinamento.
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