Ischinger ha affermato che negli anni '90 partecipò ad una riunione in cui veniva discussa l'espansione della NATO e i criteri per i paesi che volevano unirsi all'organizzazione. Fu elaborato un test in tre punti, una risposta affermativa a tale test avrebbe dato il via libera all'adesione del paese all'alleanza. I prerequisiti erano che tutti i membri della NATO hanno bisogno di essere sicuri che tutto il paese sia unito nella sua intenzione di entrare nell'alleanza senza il rischio di una separazione causata dal processo di adesione; bisogna essere concordi sul fatto che l'ingresso di questo paese nella NATO sia una buona idea e che esso consolidi in generale la sicurezza europea ed euro-atlantica.
"Se tutte e tre le risposte erano positive, allora si procedeva con l'invito del paese nella NATO. Temo che se applicassimo questo test degli anni '90 all'Ucraina di oggi, non otterremmo tre "sì", ma probabilmente tre punti interrogativi. Pertanto penso che dobbiamo garantire un'aspettativa realistica", ha detto Ischinger, parlando alla 14° riunione annuale del consiglio di vigilanza di YES.
Secondo lui i membri della NATO adesso non vogliono valutare la possibilità di invitare l'Ucraina nell'alleanza "né nei prossimi mesi che nel prossimo paio di anni".
"Il problema principale è il conflitto. Molti membri della NATO dicono: "Se invitiamo l'Ucraina, importiamo di fatto il problema della Russia nella NATO" ha aggiunto Ischinger.
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