Come scrive la testasta i "petrolieri" avvisano che le misure proposte dagli USA potrebbero nuocere alla competitività delle compagnie americane e potenzialmente ostacolare l'industria di idrocarburi non solo in Russia, ma anche in altri paesi.
Il presidente della associazione americana Petroleum Equipment & Services Association Leslie Bayer lunedì ha scritto una lettera al leader della maggioranza repubblicana alla Camera, Kevin McCarty, nella quale ha dichiato che questa "escalation" di sanzioni potrebbe creare difficoltà per le compagnie americane nei mercati mondiali, tra le quali "la riduzione dei posti di lavoro e la recessione dell'economia… delle comunità americane".
Il presidente dell'American Petroleum Institute API, Jack Gerard, sostiene le sanzioni, scrive la testata. Allo stesso tempo Gepard ha esortato i membri della Camera dei rappresentanti a cambiare "radicalmente" il progetto di legge per "evitare conseguenze indesiderate". Diversi repubblicani hanno dimostrato la volontà al cambiamento, mentre i democratici vorrebbero che il progetto di legge venga applicato così come è stato approvato dal Senato.
Il Senato del Congresso USA il 15 giugno ha approvato un decreto legge che prevede nuove sanzioni contro Russia e Iran. Il documento prevede di ridurre il periodo massimo di finanziamento di mercato delle banche russe sotto sanzioni fino a 14 giorni, e per le compagnie petrolifere sotto sanzioni fino a 30 giorni.
Il progetto legge prevede inoltre che il presidente USA possa imporre sanzioni su coloro che intendono investire nella costruzione su gasdotti e oleodotti russi per più di 5 milioni di dollari all'anno o un $1 milione in somma forfettaria, o che vogliano offrire servizi, tecnologie e supporto informativo ai progetti.
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