Le restrizioni toccano gli Stati Uniti, i paesi della UE, Canada, Australia, Norvegia, Ucraina, Albania, Montenegro, Islanda e Liechtenstein. Le misure di risposta sono estese ad alcuni paesi "in base al grado del loro coinvolgimento nel regime delle sanzioni".
In precedenza Medvedev ha sottolineato che un passo del genere è una misura forzata. In questo modo la Russia non solo protegge i suoi interessi nazionali, ma anche sostiene "un settore dell'economia molto importante". Secondo lui, gli agricoltori hanno chiesto più di una volta di prolungare le restrizioni contro la UE.
I paesi occidentali hanno introdotto le sanzioni antirusse nel 2014 a causa della situazione in Ucraina e Crimea. Mosca in risposta ha limitato l'importazione degli alimentari da questi paesi. L'embargo include carne, salumi, pesci, frutta, verdura e latticini.
L'Occidente collega la funzione delle sanzioni con la realizzazione degli accordi di Minsk. Mosca però ha dichiarato più di una volta che questa rivendicazione è assurda perché la Russia non partecipa alle azioni militari in Ucraina. La Russia ha anche definito improduttivo il dialogo attraverso le sanzioni.
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