"Per l'Ucraina siamo l'opzione più conveniente in termini di logistica e di prezzi rispetto tutti gli altri fornitori di carbone per le centrali elettriche. Tuttavia, data la componente politica, stiamo osservando gli infruttuosi tentativi di Kiev di attivare le forniture da altri paesi, come Sud Africa, Australia e adesso Stati Uniti", ha detto Pushilin.
Egli ha spiegato che la DNR sta lavorando sulla diversificazione dei mercati, però continua ad essere interessata alle forniture all'Ucraina. Pushilin ha ricordato che, malgrado il blocco economico e dei trasporti, l'Ucraina continua a comprare il carbone nel Donbass attraverso intermediari e ad un prezzo gonfiato. Questo secondo Pushilin lui, danneggia l'economia ucraina e i cittadini.
"Per il Donbass l'Ucraina rimane il più grande acquirente del carbone estratto nel nostro territorio, ma le forniture dirette sono molto difficili a causa del blocco", ha aggiunto.
Alla fine di gennaio un gruppo di ex membri dell'operazione militare nel Donbass, che comprende anche alcuni deputati, hanno bloccato i collegamenti ferroviari delle merci con le repubbliche separatiste del Donbass. In questo modo qualsiasi tipo di attività commerciale con la DNR e LNR è da considerarsi illegale. In risposta al blocco, i separatisti hanno introdotto quadri esterni nelle amministrazioni delle imprese ucraine nel Donbass. Il Cremlino invita le parti a compiere ogni sforzo per risolvere la situazione.
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