"Il 2 luglio il cacciatorpediniere statunitense USS Stethem senza autorizzazione è entrato nelle acque dell'isola cinese di Xisha. La Cina ha inviato immediatamente navi da guerra e aerei da combattimento per avvertire la nave statunitense ed espellerla dalle acque territoriali", ha detto in un comunicato il portavoce del ministero degli Esteri Lu Kang.
Pechino ha accusato gli Stati Uniti di violazione della sua sovranità e del diritto internazionale in relazione all'accaduto.
"L'isola di Xisha fa storicamente parte del territorio cinese. Gli Stati Uniti, nascondendosi dietro la bandiera della libertà di navigazione, ancora una volta hanno inviato una nave da guerra che è entrata illegalmente nelle acque dell'isola cinese di Xisha, violando le leggi della Cina e le pertinenti norme del diritto internazionale", ha detto il portavoce.
La Cina considera questa manovra una grave provocazione che mina la pace, la sicurezza e l'ordine in questa regione.
"Si tratta di gravi provocazioni politiche e militari che mettono a repentaglio la sicurezza delle infrastrutture e del personale sulle isole", ha spiegato.
Il ministero cinese ha anche esortato gli Stati Uniti a cessare tutte le azioni che violano la sua sovranità e minacciano la sua sicurezza. Lu Kang ha detto che la Cina si riserva il diritto di prendere tutte le misure necessarie per proteggere la sua sovranità e la sicurezza.
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