Le limitazioni delle proposte legislative tolgono a Donald Trump la possibilità di eseguire il "reset" delle relazioni con Mosca, scrive l'editorialista della rivista Forbes, Kenneth Raposa.
Secondo il giornalista, uno dei punti fondamentali del documento è la possibilità di un divieto di investire in asset russi di quelle aziende i cui dirigenti sono sottoposti a sanzioni. Questa misura è stata resa nota nel 2014: in teoria il presidente USA e il ministero delle finanze possono vietare questi investimenti, ma in pratica, né il ministero del Tesoro, né l'ex presidente Barack Obama, né l'attuale capo dello stato Donald Trump vi hanno fatto ricordo.
"La minaccia" sta nella formulazione, l'acquisto di obbligazioni russe sarebbe vietato, se il Ministero delle finanze, il Dipartimento di Stato e direttore dei servizi segreti fossero d'accordo nel considerarlo "sostegno finanziario", aggiunge Raposa.
La decisione di introdurre sanzioni è stata presa dal ramo esecutivo, dal ministero delle Finanze per il controllo degli atti stranieri. Ma la decisione di annullare la nuova versione del disegno di legge varrà per il Senato, solo se sarà d'accordo la Camera dei rappresentanti.
Il presidente, molto probabilmente, si rifiuterà di farlo. Questo passo provocherà l'opposizione della Casa Bianca e del Congresso sulla politica nei confronti della Russia.
Allo stesso tempo, sottolinea il giornalista, il disegno di legge adottato dalla maggioranza dei senatori, 98 voti contro 2, è in grado di superare il veto presidenziale. In altre parole, le sanzioni saranno ridotte, la domanda è di quanto. Secondo lo studio legale Dorsey & Whitney Larry Ward, le nuove restrizioni contro Mosca saranno simili a quelle contro l'Iran. Gli USA potevano punire qualsiasi compagnia straniera lavorasse nel settore petrolifero iraniano, se la dimensione dell'investimento superava una certa soglia.
"L'attuale programma delle sanzioni riguarda gli investimenti in casi eccezionali. Se la vostra attività non rientra in queste categorie, non ci sono limiti" ha detto l'avvocato. Il Senato si prepara a inasprire le sanzioni, ma le modifiche non saranno radicali, conclude il giornalista.
"Nella scala delle sanzioni sarà difficile inserire un dato: quante aziende americane lavorano in Russia. Ad esempio, la Boeing o Microsoft. La Russia può ripagare con la stessa moneta" riassume il giornalista.
In precedenza la maggioranza repubblicana della Camera dei Rappresentanti ha rallentato il voto per le sanzioni, già approvato al Senato, e ha inviato il disegno di legge all'esame del comitato per gli affari internazionali.
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