"Il Vaticano teme la possibilità di adozione delle leggi 4128 e 4511, entrambe contro la Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Mosca. Il nostro ambasciatore è stato convocato. Il Vaticano è assolutamente solidale con la nostra posizione, dichiarata dal vescovo cattolico Stanislav Shyrokoradiuk su questo argomento", ha scritto su Facebook.
Il precedenza il vescovo delle diocesi di Kharkiv e Zaporizhzhya della Chiesa Cattolica in Ucraina, Stanislav Shyrokoradiuk, ha criticato queste leggi.
La Rada (camera bassa del parlamento ucraino) ha discusso due progetti sullo status delle organizzazioni religiose. Una di queste prevede che l'organizzazione, diretta da centri situati presso un governo che l'Ucraina ritiene "paese aggressore", possano nominare i metropoliti e i vescovi solo con l'accordo del governo ucraino. La seconda darebbe il diritto alla congregazione di cambiare la giurisdizione delle comunità religiose e dei centri che operano in Ucraina e all'estero. I documenti presentati dalla Chiesa Ortodossa Ucraina sono considerati repressivi e potrebbero legalizzare l'esproprio delle chiese.
Il parlamento giovedì non ha fatto in tempo a discutere il progetto di legge.
In precedenza il Cremlino ha definito inaccettabili qualsiasi azioni che violino gli interessi della Chiesa Ortodossa Russa in Ucraina.
Nel paese agisce la Chiesa Canonica Ortodossa del Patriarcato di Mosca, la quale è una chiesa autonoma nell'ambito del Patriarcato di Mosca. La Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Kiev e la Chiesa Ortodossa Ucraina autocefala non sono riconosciute dalle strutture ortodosse mondiali. Con questo la Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Mosca ripetutamente segnala casi di oppressione dei sacerdoti e di attacchi alle chiese a ai suoi rappresentanti. Tra il 2014 e il 2016 la Chiesa del Patriarcato di Mosca ha perso 40 luoghi di culto.
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