Secondo l'analista militare Aleksandr Radich, nessuna operazione congiunta è ancora possibile, la Serbia è un paese neutrale e non deve sostenere "una delle parti in guerra" nel conflitto siriano. La volontà e la capacità dell'esercito serbo, di unirsi alla missione militare della Russia in Siria, è stata messa in discussione perché Belgrado si rifiuta di fornire dettagli sul piano precedentemente annunciato, scrive Balkan Insight.
Il giornale ricorda che il ministro della Difesa Zoran Djordjevic ha detto che le forze armate presto parteciperanno ad operazioni di sminamento nel territorio siriano, anche a Palmira. Il politico si è espresso così dopo la promessa di un incontro con il suo omologo russo, Sergei Shoigu, il quale ha sottolineato: "la Serbia sosterrà tutte le iniziative della Russia".
Dopo Djordjevic ha ammesso che la Serbia non ha le capacità necessarie o unità appositamente addestrate per l'esecuzione di questo lavoro, ma intende addestrare le sue truppe. "Solo alla fine del 2018, saremo in grado di partecipare allo sminamento umanitario in tutto il mondo, anche in Siria" ha detto il ministro. Il principale analista militare serbo Aleksand Radic ha il forte dubbio che Belgrado invierà truppe in Siria per lo svolgimento di una operazione congiunta alla fine del 2018.
L'esperto ritiene che Djordjevic abbia commesso un errore, "dando facilmente la sua promessa politica".
"In nessun caso l'esercito serbo sarà in grado di partecipare alle operazioni in Siria per un semplice motivo: questo significherebbe che abbiamo sostenuto una delle parti in guerra", spiega Radic. Secondo lui, la Serbia come paese neutrale, può partecipare alle operazioni nel conflitto siriano, solo sotto l'egida delle Nazioni Unite o dell'Unione Europea.
L'esperto aggiunge che le relazioni militari tra la Serbia, USA e Russia si sono "aggravate", perché Belgrado partecipa alle esercitazioni e iniziative con entrambi i paesi. È interessante notare che Washington ha promesso di fornire all'esercito serbo attrezzature mediche per 435 mila dollari e di voler inviare istruttori militari.
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