Il ministero degli Esteri ha definito inaccettabili gli attacchi della Turchia ai curdi in Iraq e in Siria. "Saremo costretti a continuare le nostre azioni offensive. Non comunichiamo la data e l'ora del nostro arrivo. Ma sapranno che l'esercito turco sta arrivando" ha detto Erdogan.
Il presidente turco ha anche sottolineato che è necessario "mettere fine" al sostegno dato ai ribelli siriani da parte degli USA e ha intenzione di discutere la questione in un incontro con il presidente americano Donald Trump nel prossimo mese.
La tensione tra i ribelli curdi e l'esercito turco si è acuita dopo che l'aviazione il 25 aprile ha bombardato le posizioni dei ribelli curdi nel nord della Siria e dell'Iraq. La Turchia li ritiene affiliati al PKK. Secondo i dati dello stato maggiore turco, sono morti 70 combattenti curdi. Con la collaborazione della coalizione internazionale i curdi hanno liberato Tabka e Raqqa dall'IS.
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