A febbraio lo "Spiegel Online" ha riferito che una email, inviata da ignoti al presidente del Parlamento lituano, ad un gruppo di deputati e alla polizia locale, denunciava il rapimento e lo stupro da parte di alcuni soldati tedeschi di una quindicenne da un orfanotrofio di Jonava, a pochi chilometri da Rukla, luogo in cui sono di stanza i soldati della Bundeswehr.
Nel giro di poche ore la polizia lituana ha concluso che si trattava di una notizia falsa e per tale è stata trattata dai media locali. Ma in Germania questo evento ha avuto una vasta risonanza.
Il giornalista dello "Spiegel Online" Matthias Gebauer, il 16 febbraio, scrive che i soldati tedeschi di stanza in Lituania sono caduti nella rete della campagna di disinformazione veicolata dalla Russia. "La NATO sospetta che ci sia la Russia dietro la campagna disinformativa contro la Bundeswehr", titolava Gebauer il suo pezzo.
Secondo il giornalista, Mosca sta deliberatamente cercando di screditare la NATO, in modo da fargli perdere il sostegno da parte dei lituani.
Il governo tedesco ha risposto alle domande rivoltegli dai deputati lituani del Partito della Sinistra Andrej Hunko, Sevim Dagdelen, Annette Grothe riguardante l'episodio in questione. Anche le autorità tedesche avallano la tesi della campagna diffamatoria russa contro la NATO in Lituania.
Tuttavia Berlino non ha le prove che l'email sia stata inviata dalla Russia e non conferma ufficialmente tale informazione.
"La storia della macchina del fango russa è in realtà una bufala. Se i media tedeschi fossero stati impeccabili come cercano sempre di far credere, adesso non staremmo a discutere di questo episodio", scrive il giornalista Jens Berger sul suo blog NachDenkSeiten.
Ciò che è realmente accaduto la notte del 15 febbraio è ancora oggetto di un'indagine della polizia.
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