La penisola coreana è sull'orlo di una nuova sanguinosa guerra, la quale, nel caso di utilizzo di armi nucleari, potrebbe provocare la morte di migliaia, se non milioni, di persone. Gli Stati Uniti dispiegano nella regione armi strategiche e stanno considerando seriamente la possibilità di condurre un attacco preventivo contro la Corea del Nord, che minaccia di trasformare il tutto in un mare di fuoco. Lo scontro è inevitabile, e una scintilla può far esplodere tutto in qualsiasi momento.

I media americani, europei e asiatici descrivono la situazione attuale più o meno in questa maniera. L'unico luogo dove non c'è panico paradossalmente è la Corea del Nord. Per come ha avuto la possibilità di vedere il giornalista di Sputnik Corea, a Pyongyang in occasione del 105° anniversario della nascita di Kim Il-Sung, la capitale della corea del nord vive la sua vita normale e alla guerra nucleare con gli Stati Uniti, evidentemente, non si prepara.

La principale ragione per questo, è che forse i media nordcoreani stanno cercando di non peggiorare una situazione già difficile. In questi giorni tutto il paese celebra la festa principale, il Giorno di Sole, quindi distrarre la gente con un problema, la cui soluzione dipende esclusivamente da diplomatici, sembra semplicemente irrazionale per le autorità del paese.

I cittadini nordcoreani comuni sono certi che il paese abbia affidabili mezzi di dissuasione nucleare, e che la guerra non ci sarà, e se scoppierà, sarà così devastante, che probabilità di sopravvivere non ce ne saranno e dunque non ha alcun senso preoccuparsene.

E la gente, come al solito, corre al lavoro, attende in fila in attesa dei trasporti pubblici, passeggia con la famiglia e i bambini, ripete il discorso per la festa, parlano con gli amici e semplicemente si godono il bel tempo a Pyongyang.

L'unico segno di una volontà di "cancellare gli imperialisti americani dalla faccia della terra" è il poster con i corrispettivi slogan. Ma non dominano la massa totale. Anche la parte più "spaventosa" della festa di Pyongyan, la parata militare, dal vivo è impressionante, ma non è così intimidatoria come sullo schermo del televisore. E i "commando" coreni hanno marciato attraverso la piazza per lui, Kim Il-sung, con un minaccioso camuffamento sul viso, e mezz'ora dopo la fine della sfilata sono andati a casa rilassati.

Un'ora dopo in piazza rimangono solo le persone, per togliere le decorazioni e la spazzatura, Pyongyang ritorna al suo normale ritmo di vita, in cui gli affari militari non sono di primaria importanza.
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