In precedenza nel municipio di Kiev sono arrivate una trentina di richieste di autorizzazione per manifestazioni ed eventi commemorativi tra il 18 e 22 febbraio in relazione ai fatti avvenuti in centro a Kiev nel 2014. Complessivamente gli organizzatori contano sulla presenza di 196mila persone.
Piazza Maidan (Piazza dell'Indipendenza) è stata occupata dai sostenitori dell'integrazione europea il 21 novembre 2013, subito dopo l'annuncio del governo del premier Mykola Azarov di sospendere la firma dell'accordo di associazione con la UE. Successivamente la piazza è diventata il campo di battaglia tra gli ultranazionalisti ucraini e le forze dell'ordine.
Il culmine degli scontri tra polizia e dimostranti è avvenuto tra il 18 e 21 febbraio, con la guerriglia urbana che aveva raggiunto il quartiere con gli edifici governativi.
La responsabilità per la morte di più di 100 persone è stata scaricata dalle nuove autorità ucraine sull'ex presidente Viktor Yanukovych e sulle forze speciali "Berkut" del ministero dell'Interno. Yanukovych e gli agenti del "Berkut" negano di essere coinvolti nelle uccisioni. Yanukovych ha affermato di non aver dato l'ordine di sparare sui manifestanti pacifici e allo stesso tempo aveva disposto di ritirare tutte le unità di polizia da Kiev.
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