I rappresentanti di entrambi i partiti, che in precedenza avevano esortato a punire Edward Snowden, Chelsea Manning, Tom Drake ed altri informatori durante la presidenza di Obama, oggi elogiano quelli che hanno svelato al pubblico le informazioni classificate che hanno portato alle dimissioni di Flynn.
"Tuttavia si tratta solo di vili giochi da quattro soldi di Washington. Persone senza certezze senza scrupoli cambiano la propria posizione radicalmente in questioni politiche fondamentali, agendo solo a vantaggio o svantaggio dei propri leader. Gli stessi democratici che solo 3 mesi fa bollavano come peccato mortale le perdite di informazioni riservate, ora ritengono di aver agito con un eroico atto di resistenza", — scrive il giornalista.
Molto probabilmente le motivazioni delle persone che hanno smascherato in pubblico la bugia dell'ex consigliere non sono le più nobili. Flynn e il presidente Donald Trump hanno molti nemici nell'intelligence e nel Pentagono, è molto probabile che sia un discorso di vendetta.
Lunedì si è dimesso Michael Flynn dall'incarico di consigliere sulla sicurezza del presidente Trump ed ha ammesso di non aver dato informazioni complete sui contatti avuti a Washington con l'ambasciatore russo Sergey Kislyak. In precedenza, i media avevano riferito che Flynn aveva discusso a dicembre con Kislyak le sanzioni antirusse, malgrado le smentite a riguardo della squadra di Trump.
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