Le flotte straniere naturalmente, hanno mostrato interesse per noi. Nel corso della navigazione, abbiamo registrato la presenza di quasi un 50-60 navi dei paesi della NATO. In alcuni luoghi, per esempio dal mar Norvegese fino alla parte orientale del mar Mediterraneo, il nostro gruppo è sempre stato scortato da 10-11 di loro" ha dichiarato Artamonov in una intervista con il giornale "Argumenty i Fakty".
Il comandante ha detto che l'attenzione loro riservata lo ha reso perplesso ma allo stesso tempo ha suscitato orgoglio. "Significa che percepiscono la nostra forza, la forza della nostra marina e della bandiera di Sant'Andrea!" ha sottolineato il capitano.
Egli ha anche raccontato di come i piloti russi abbiano combattuto presso le coste della Siria. Secondo Artamov, per eseguire la missione nel Mediterraneo, è stato tenuto conto della eventuale presenza di sistemi antiaerei dei guerriglieri.
"Sono state calcolate tutte le possibilità, persino le minacce più piccole. Per questo ovviamente i velivoli sono stati utilizzati in modo da evitare di essere abbattuti da terra" ha dichiarato il comandante al quotidiano, aggiungendo che i piloti russi hanno cercato di colpire i terroristi senza entrare in zone ben difese.
In precedenza la portaerei russa è tornata dalla missione militare nel suo servizio effettivo nella Flotta del Nord di stanza nella baia di Kola nella rada di Severomorsk. Lo stesso è avvenuto per l'incrociatore lanciamissili nucleare "Pietro il Grande". La portaerei "Ammiraglio Kuznetsov", è tornata al porto di base il 3 febbraio. Gli aerei Su-33 e Mig-29K, elicotteri Ka-52, Ka-29 e Ka-27 imbarcati sulla nave, sono tornati all'aeroporto militare di Severomorsk. Il 15 ottobre 2016 la divisione d'attacco della flotta del Nord è partita navigando dal nord-est dell'Atlantico verso il Mediterraneo. Dall'8 novembre la divisione ha condotto delle missioni di lotta al terrorismo in Siria.
Sulla portaerei erano imbarcati più di 40 aerei ed elicotteri. Hanno ricevuto il battesimo di fuoco gli aerei imbarcati Su-33. Per due mesi la portaerei e il suo equipaggio hanno effettuato più di 420 attacchi aerei, nel corso dei quali sono stati colpiti più di 1200 obiettivi dei gruppi terroristici internazionali, situati nel territorio siriano. Inoltre la nave, in qualità di incrociatore missilistico, ha colpito degli obiettivi a terra con dei missili da crociera.
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