Rispetto al referendum britannico sull'uscita dell'UE, le pesanti conseguenze del plebiscito italiano non sono ancora tanto evidenti. Solo apparentemente gli italiani si sono espressi contro la riforma costituzionale.
"Sia la Brexit che il referendum italiano fanno parte della stessa storia. In questo momento nell'Unione europea regna una tensione mai vista, e l'uscita del Regno Unito ne è la conferma. Ma alla fin fine il ritmo della crisi in Italia può essere un serio rischio per l'esistenza dell'UE. Per cause politiche, economiche e perfino geografiche", scrive Rachman.
L'Italia a differenza del Regno Unito è uno dei paesi fondatori dell'UE e l'ha sempre sostenuta attivamente. Ma sullo sfondo delle crisi economica e migratoria il rapporto degli italiani nei confronti dell'Europa è fortemente cambiato. Dal 2008 l'Italia ha perso un quarto della produzione industriale e la disoccupazione giovanile ha raggiunto il 40%. Non sorprende quindi che sempre più italiani credono che l'euro sia un cancro per il paese.
Può darsi che Renzia sia uno degli ultimi premier filo-europeo. Sebbene egli abbia criticato Bruxelles per la rigidità della politica economica e i mancati aiuti per la questione dei migranti, Renzi è predisposto al dialogo con l'UE. I nuovi partiti politici avversari non hanno la stessa predisposizione. Il Movimento cinque stelle, la maggiore forza d'opposizione in Italia, infatti, anela all'indipendenza da Bruxelles.
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