La corte penale di Gedda ha citato una ragazza accusata di aver ingiuriato, con messaggi offensivi su Whatsapp, un'altra ragazza. Il tribunale ha chiesto all'accusante di fornire il cellulare per verificare il contenuto dei messaggi.
In una nuova udienza, la corte ha confermato la presenza di otto messaggi offensivi ai danni della querelante. L'accusata ha spiegato di non aver iniziato lei la lite, bensì avrebbe soltanto reagito. A sostegno della sua tesi ha mostrato alla corte il cellulare e la conversazione.
Un mese dopo il tribunale ha condannato entrambe le ragazze a dieci giorni di detenzione e 20 fustate, e se il fatto dovesse ripetersi le due rischiano pene ancora più severe.
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