"Non basi navali, ma basi logistiche, che riforniscano le navi di tutte le risorse necessarie: combustibile, acqua, cibo, materiali di riparazione. Per questo abbiamo tenuto lì delle navi-officina, navi adatte all'integrazione logistica, petroliere" ha detto l'ammiraglio, che ha sottolineato che "già da molto tempo è stata presa la decisione di mantenere con le navi una presenza costante, soprattutto nel Mediterraneo".
VIDEO: Il porto di Tartus vista da un drone
"Questa è un'area in cui ci sono in azione navi di superficie, sottomarini del mar Nero, del mar Baltico e la Flotta del Nord. È quindi necessario estendere i nostri punti di logistica nelle aree in cui si presta servizio e combattimento, soprattutto nella base di Tartus. Penso che a Tartus, rispettando i principi giuridici, verrà ampliata la dimensione della base per gestire la zona operativa permanente di connessione nel Mediterraneo e così faremo anche in altre regioni" ha detto Vasiliev.
L'ammiraglio ha anche detto che la costruzione di petroliere per il rifornimento della flotta, che accompagnano le navi da combattimento in traversate di lunga distanza, "è un promettente programma di modernizzazione dell'apparato navale".
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