Le azioni della Russia al fine di garantire la sicurezza nazionale non minacciano altri paesi, mentre i movimenti della Nato verso i confini della Federazione mettono in evidenza la natura aggressiva dell'Alleanza. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
"In termini di sicurezza nazionale, la Russia agisce all'interno dei suoi confini nazionali e queste azioni certamente non minacciano nessuno — ha sottolineato —. Tuttavia, il processo di spostamento dell'infrastruttura militare della Nato, ancora una volta verso i nostri confini, è un fatto ovvio".
Il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, ha accusato la Russia di aver innescato "il più grande rafforzamento della nostra difesa collettiva dopo la fine della Guerra fredda" in un'intervista pubblicata lunedì.Il Rappresentante permanente del Regno Unito presso la Nato, Adam Thomson, ha detto al giornale che circa 300 mila truppe sarebbero state influenzate dal rafforzamento per ridurre i tempi di risposta a due mesi.
"Tali dichiarazioni del segretario generale della Nato semplicemente testimoniano ancora una volta la natura aggressiva di questa organizzazione — ha aggiunto Peskov —. Non dimentichiamo che l'organizzazione è stata creata non per il mantenimento della pace, ma per l'azione aggressiva. Questa natura aggressiva dell'organizzazione, nonostante il fatto che non ci siano più blocchi vis-a-vis con la Nato, non si può cancellare a causa dei precursori strutturali, ideologici e politici per la creazione di questa organizzazione".
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