Come ha comunicato l'agenzia Reuters i diplomatici britannici e francesi studiano la possibilità di imporre una "lista di sanzioni siriane" che conta fino a 12 nomi. Tuttavia per procedere con l'applicazione è necessaria l'approvazione di tutte e 28 le nazioni facenti parte dell'Unione Europea sottolinea l'agenzia. Secondo i dati della fonte del Financial Times, l'Inghilterra, la Francia e la Germania vogliono sanzionare circa 20 membri ufficiali del regime siriano. Come osserva Reuters, la possibile espansione delle sanzioni UE in materia della Siria potrebbe essere una risposta al bombardamento di Aleppo in Siria.
Sanzioni individuali, tra le quali divieto di ingresso nell'UE e al congelamento dei beni, saranno applicate a 200 persone e altre 70 persone giuridiche in Siria, i quali l'UE considera responsabili della repressione della popolazione siriana. Tra le misure restrittive nei confronti della Siria fanno parte anche un embargo petrolifero, restrizioni sul numero di investimenti, congelamento dei beni della Banca centrale siriana, le restrizioni all'esportazione di attrezzature e tecnologie che possono essere utilizzate per la repressione interna e la sorveglianza e l'intercettazione delle conversazioni del traffico web e telefoniche.
Lunedì una fonte diplomatica a Bruxelles ha comunicato a RIA Novosti che i ministri degli Esteri dei paesi membri dell'Unione Europea, alla prossima riunione del 17 ottobre, potrebbero discutere di ulteriori sanzioni contro Mosca a causa della situazione in Siria.
Negli ultimi mesi la situazione nella città siriana di Aleppo è peggiorata notevolmente: nella città e nei suoi dintorni avvengono combattimenti pesanti tra i guerriglieri e le forze governative. Gli USA hanno accusato i governi di Siria e Russia di aver bombardato civili e l'opposizione armata. Damasco e Mosca insistono che vengono colpiti solo i terroristi e accusano Washington di non riuscire a influenzare le truppe "dell'opposizione moderata" in modo che si separino dai terroristi.
In precedenza, il portavoce del Dipartimento di Stato USA ha dichiarato che gli Stati Uniti non escludono sanzioni contro Mosca in caso di un eventuale fallimento della diplomazia sulla Siria. Il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, a sua volta, ha risposto che il Cremlino non vede il motivo di queste restrizioni, in quanto la Russia è l'unico paese che legittimamente combatte il terrorismo in Siria. l ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha espresso la speranza che il buon senso prevalga, e non la volontà di tutti di accusare Mosca
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