Lo ritiene il direttore della rivista "La Russia nella Politica Globale" e presidente del Presidium del Consiglio per la politica estera e di difesa Fedor Lukyanov.
Un amaro paradosso
"A mio parere è una decisione di compromesso, perché tra le nomination c'erano candidati molto controversi, la scelta di uno di loro avrebbe potuto offendere qualcuno, sia gli USA, sia la Russia o chiunque altro," — ha dichiarato Lukyanov a RIA Novosti.
A suo parere "la scelta del presidente della Colombia è una scelta che non lascia recriminazioni, perché in realtà ha gestito e cercato di organizzare un processo di pace che è andato lontano." Tuttavia, secondo l'esperto, "l'amaro paradosso è che è stato insignito di questo importante premio quando il processo di pace ha subito un duro colpo, non per colpa dei ribelli, ma per i colombiani che hanno votato contro questo processo di pace in un referendum".
"Capisco la logica del Comitato del Nobel: con questa decisione voleva solo sostenere la svolta del presidente e di coloro che hanno cercato di risolvere questo problema puntando sulla pace. Probabilmente è positivo e giusto. Ma d'altra parte è un'altra decisione strana, un desiderio ingenuo di influenzare la politica mondiale. E' subito venuto in mente quando il premio Nobel per la Pace è stato assegnato all'Unione Europea nel 2012. Senza dubbi l'Europa meritava il Nobel per la Pace, tuttavia non nel 2012 ma nel 1958, quando è stato lanciato un grande progetto, uno dei più grandi successi nel vecchio continente,"- ritiene Lukyanov.
Lukyanov ha inoltre auspicato "che il processo di pace in Colombia non salti ed abbia ancora una chance."
"E' un'amara ironia che due o tre giorni più tardi dopo che tutto è crollato, il Comitato del Nobel tenacemente sostiene questo processo," — ha concluso.
A sua volta il vice direttore dell'Istituto di America Latina Boris Martynov ritiene che Santos "probabilmente lascerà la presidenza" e il prossimo presidente dovrà affrontare la questione della riconciliazione nazionale con impegno.
Il Nobel per la Pace va al presidente della Colombia
Oggi ad Oslo il Comitato per il Nobel ha annunciato che il premio Nobel per la Pace del 2016 è stato assegnato al presidente della Colombia Juan Manuel Santos per gli sforzi volti a porre fine ad una guerra civile che si protrae da più di 50 anni.
Il governo colombiano e i ribelli marxisti delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) il 27 settembre hanno firmato uno storico accordo per porre fine alla guerra civile in questo Paese.
Nonostante i colombiani abbiano bocciato con un referendum il piano di pace concordato dopo 4 anni di negoziati, il presidente colombiano ha annunciato l'inizio del dialogo con gli oppositori dell'accordo ed ha creato una commissione di alto livello.
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