Il politologo Aleksandar Pavic ha spiegato a Sputnik ha spiegato che i funzionari europei portano avanti la vecchia politica del multiculturalismo nell'era della globalizzazione, già obsoleta.
"Angela Merkel e l'élite di Bruxelles due anni fa, non chiedendo a nessuno, hanno aperto le porte dell'Ue al flusso incontrollato di migranti. Vista la crisi economica e il fatto che in Europa sono arrivate molte più persone del previsto, si è verificata una reazione negativa. I primi indignati sono stati i paesi "giovani" dell'Ue che, fortunatamente per loro, non sono stati così a lungo sotto la pressione delle élite globaliste e quindi hanno mantenuto il sentimento nazionale."
"Se l'afflusso di migranti continuerà, l'indignazione dilagherà anche negli altri paesi. La Merkel lo ha sperimentato direttamente con i risultati riportati nelle elezioni dal suo partito. Come nelle elezioni in Austria, dove esiste un forte movimento contro la migrazione incontrollata, mentre l'anno prossimo vedremo cosa succederà alle elezioni in Francia. Potrebbe succedere che dopo il referendum in Ungheria, simili votazioni possano avvenire, per esempio, in Polonia, in Repubblica Ceca e in Slovacchia."
"La Turchia può decidere in qualsiasi momento di lasciare entrare centinaia di migliaia di migranti in Europa. Poi saranno problemi seri, forse anche disordini, perché la gente cercherà di risolvere il problema a tutti i costi. Il sentimento anti-immigrati può gradualmente trasformarsi in anti-turco o anti-islamico."
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