Sono intervenuti con parole che descrivono la bassa prontezza al combattimento i comandanti delle forze armate statunitensi.
Il comandante in capo delle forze terrestri Mark Milley ha detto che la sua posizione "non è cambiata": crede allo stesso modo che le sue strutture subordinate dispongano di insufficienti risorse e competenze per assicurare la strategia di sicurezza senza incorrere in rischi elevati.
Nel corso dell'audizione al Senato il comandante delle forze navali, l'ammiraglio John Richardson, ha detto che la flotta ha gli stessi problemi delle forze terrestri.
"Se entriamo in uno di questi conflitti vinceremo, ma ci vorrà molto più tempo di quanto vorremmo e ci costerà molto di più in termini di dollari e perdite militari," — ha detto.
Il comandante del Corpo dei Marines, il generale David L.Goldfein, ha apprezzato la prontezza al combattimento delle sue unità subordinate, ma generalmente ha dichiarato di condividere le affermazioni dei suoi colleghi.
Ha chiarito che l'esercito degli Stati Uniti correrà pesanti rischi se si prepareranno ad una guerra regionale su larga scala, se saranno contemporaneamente coinvolti in un altro conflitto implementando allo stesso tempo i compiti per la sicurezza nucleare e la difesa del territorio nazionale.
"Ma non si dovrebbe andare verso questo scenario," — ha specificato.
Cliccando sul bottone "Pubblica", conferisce il proprio pieno consenso all'utilizzo dei dati del proprio account Facebook perchè le venga data la possibilità di commentare le notizie sul nostro sito mediante l'utilizzo di questo account. Può consultare nel dettaglio le modalità di utilizzo dei dati nella sezione Informativa sull’utilizzo dei dati personali.
Può ritirare il proprio consenso cancellando tutti i commenti che ha scritto.
Tutti i commenti
Mostra nuovi commenti (0)
In risposta (Mostra commentoNascondi commento)