Sul quotidiano Politico il giornalista Christiane Richter osserva che l'ultimo decennio è coinciso con la presenza della Merkel al potere e per la Germania è stata un'epoca d'oro: il paese ha superato la crisi economica meglio di molti altri e, politicamente, la Merkel è stata il leader europeo più liberale, tollerante e bonario.
Oggi, però, questo progresso sembra aver subito una battuta d'arresto. L'umore della società tedesca è radicalmente cambiato da quando nel paese si sono riversati centinaia di migliaia di profughi.
"Angela Merkel ora sembra debole e vulnerabile. Nell'arco di pochi giorni una serie di attacchi efferati hanno sconvolto una nazione che già sembrava sull'orlo del baratro. È finita bene — o almeno così sembra — ma non sappiamo cosa succederà dopo", scrive Richter.
Lo stesso punto di vista è condiviso da Yash Munch, analista politico, che ha annunciato sul Foreign Policy la fine dell'esclusività tedesca.
"Negli ultimi mesi la crisi dei dei profughi ha iniziato ad annullare la sensazione che la Germania sia un'isola di tranquillità nel bel mezzo di acque sempre più turbolente. Perfino dopo che Angela Merkel aveva deciso di aprire le porte della Germania al flusso infinito di migranti, sembrava che la Germania sarebbe stata in grado di uscire da questa situazione", scive Munch.
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