La premier scozzese Nicola Sturgeon ha parlato ieri al parlamento di Edimburgo per chiedere una formale quanto inedita autorizzazione a trattare in nome della Scozia con le istituzioni europee dopo lo shock che ha vissuto il Paese all'esito del referendum sulla Brexit.
In Scozia, dove il 66% ha votato per il Remain, già da venerdì scorso. A poche ore dalla proclamazione della vittoria del Leave, la Sturgeon aveva in qualche modo anticipato le mosse di oggi, affermando la volontà del suo esecutivo di chiedere un nuovo referendum per l'indipendenza scozzese dal Regno Unito.
"Ci sono dei momenti — ha detto ieri Sturgeon a Edimburgo — che richiedono principi, visione e chiarezza. In una parola, leadership".
Oggi la leader scozzese incontrerà il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e successivamente Jean Claude Juncker.
"Questo è il primo di altri viaggi a Bruxelles — ha anticipato Sturgeon, ben consapevole che si tratti di un'iniziativa al momento poco più che simbolica — L'obiettivo è di capire quali soluzioni sono percorribili dal momento che ci troviamo a camminare su un territorio completamente sconosciuto, e non per causa nostra. Siamo determinati a trovare la miglior via per conservare il nostro status europeo — ha concluso — alla luce del desiderio espresso chiaramente dai nostri cittadini con il voto al referendum".
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