Il governo nipponico chiede il rafforzamento della disciplina nelle basi militari americane.
Gli autori dell'appello, che si riferiscono ai dati della polizia di Okinawa, hanno inoltre segnalato che 571 fatti rientrano sotto la definizione di "reati gravi" con protagonisti cittadini americani in questa prefettura, dove si trova la maggior parte delle basi militari degli Stati Uniti in Giappone.
In segno di protesta circa 65mila persone hanno preso parte a Naha ad una manifestazione, gridando "La nostra rabbia ha raggiunto il limite!" e "Marines via".
Il motivo della protesta è stato il recente assassinio di una ragazza ad Okinawa, di cui è sospettato un dipendente di una delle basi militari statunitensi.
Secondo l'agenzia "Kyodo", dopo questo incidente una soldatessa della stessa base è stata arrestata per guida in stato di ebbrezza dopo aver provocato un incidente in cui due giapponesi sono rimasti feriti. Lo scorso marzo ad Okinawa è stato arrestato un marine con l'accusa di aver violentato una donna del posto.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che ha visitato il Giappone a fine maggio durante il vertice del G7, ha promesso di adottare misure per prevenire gli incidenti e per rafforzare la disciplina nelle forze armate nazionali.
Tuttavia, come osservato dal governatore di Okinawa Takeshi Onaga, i giapponesi sentono queste rassicurazioni dopo ogni crimine, ma alla fine la situazione non cambia.
Come riferito dall'agenzia "Kyodo", durante la manifestazione sono state ancora una volta ribadite le richieste per cambiare lo status delle forze americane in Giappone per privare i militari dell'immunità.
Okinawa rappresenta solo lo 0,6% del territorio giapponese, tuttavia si trova qui il 74% delle strutture militari e più della metà di tutte le forze americane in Giappone. Secondo l'amministrazione prefettizia, 25.800 soldati americani sono di stanza ad Okinawa.
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