L'introduzione di tali misure è stata annunciata il 10 giugno dal Rosselkhoznadzor. L'introduzione in Russia dei prodotti ad alto rischio fitosanitario provenienti da Camerun, Sierra Leone, Repubblica democratica del Congo, così come pere, mele, fragole, pomodori e funghi dalla Costa d'Avorio, Benin, Nigeria, Guinea-Bissau, Repubblica di Guinea e Burkina Faso sarà possibile solo previa controllo dei certificati di provenienza ai valichi di frontiera della Federazione Russa.
In precedenza il capo del Rosselkhoznadzor, Sergey Dankvert, ha spiegato che il problema con le forniture consiste nel fatto che i paesi africani confermano tutti i documenti sui lotti di merci, tuttavia lungo il percorso dall'Africa attraverso i paesi europei e la Bielorussia le merci potrebbero essere rimpiazzate con quelle dei paesi che rientrano nell'embargo.
Venerdì Dankvert ha dichiarato che una parte dei paesi africani hanno confermato ufficialmente che non forniscono prodotti alimentari ai paesi europei.
La Russia ha limitato le importazioni di prodotti alimentari provenienti da quei paesi (UE, USA, Canada, Australia e Norvegia) che hanno introdotto le sanzioni contro di essa. Sono proibite le importazioni di carne, salumi, pesce, frutti di mare, frutta, verdura e prodotti caseari. Un anno dopo l'embargo è stato esteso a Islanda, Albani, Montenegro e Liechtenstein. Dall'inizio del 2016 a questo elenco sono state aggiunte l'Ucraina e la Turchia.
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