Per due anni hanno contato i danni, hanno buttato pesche e mele e hanno aspettato che Roma e Bruxelles si svegliassero. Ora hanno deciso di agire da sole. Le questioni di politica estera sono all'ordine del giorno delle regioni italiane. Oggi i consigli regionali di Lombardia, Liguria e Toscana metteranno ai voti la risoluzione sull'abrogazione delle sanzioni contro la Russia e il riconoscimento ufficiale dello status della Crimea. A maggio un documento simile è stato adottato dalla Regione Veneto.
"27 deputati hanno votato a favore; 9 contro. È stato un grande successo. Ciò dimostra che il Veneto vuole trovare una soluzione al problema che ha danneggiato il nostro rapporto con la Russia e i nostri affari. Vogliamo cercare di ottenere la revoca dell'embargo alimentare, l'abrogazione di tutte le sanzioni e il ripristino dei rapporti commerciali con la Russia", ha dichiarato il consigliere regionale del Veneto Stefano Valdegamberi.
Si sono dichiarate contrarie alle sanzioni anche altre regioni industriali italiane, come Lombardia, Toscana e Liguria. Queste regioni fruttano allo stato più di un terzo del PIL italiano. Dopo l'introduzione delle sanzioni, l'Italia ha perso 4 miliardi di euro. Alcuni giornalisti hanno confermato che la perdita è maggiore di quanto si pensi e solo negli ultimi sei mesi l'economia del Veneto è stata privata di 1,5 miliardi di euro. Nel 2013 il volume delle esportazioni in Russia ammontava a 10 miliardi di euro. Adesso non arriva a 6. Alcuni settori, per esempio l'esportazione di pesche, hanno ci hanno rimesso più del 70% dei profitti.
"Le decisioni assurde e scriteriate dell'UE, prese sotto la palese pressione degli USA, sono, devono essere riesaminate. Tali misure danneggiano non la Russia, ma l'Italia e il Veneto in particolare. Dobbiamo pensare prima di tutto ai nostri interessi, e non essere usati come strumento per la realizzazione degli obiettivi altrui", ha detto il consigliere regionale del Veneto Sergio Berlato.
Più del 95% degli intervistati in Italia è favorevole alla revoca delle sanzioni e al miglioramento delle relazioni con la Russia. Sulla ripresa dei contatti con la Russia insiste anche il 100% degli imprenditori italiani.
Già oggi si saprà se la risoluzione è stata adottata oppure no. Naturalmente, questi documenti non hanno validità giuridica. I Consigli regionali, infatti, non hanno alcun potere di influenzare la politica estera nazionale. Ma hanno una precisa risonanza politica e sociale. Ora è chiaro: contro le sanzioni ci sono tutti quelli che sono pronti a combattere per i propri interessi.
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