Nuovo affare per il governo di Teheran dopo l'abolizione delle sanzioni. Lo scorso primo di giugno è stato firmato l'accordo tra governo centrale e una società turca che porterà alla costruzione in Iran di sette centrali elettriche a gas. A confermare la notizia è stata la stessa compagnia turca Unit International in un comunicato diffuso nelle scorse ore.
"L'accordo avrà una durata di 20 anni — ha affermato il presidente di Unit, Unal Aysal-, nel corso di questo periodo l'Iran ci fornirà gas naturale e acquisterà anche l'elettricità prodotta da noi ad un prezzo prestabilito per un periodo di sei anni. Successivamente l'energia sarà esportata dall'Iran o venduta sul mercato libero del Paese".
Si tratta del più grande investimento mai realizzato sul territorio iraniano dopo l'abolizione delle sanzioni internazionali, sancita lo scorso 16gennaio, nei confronti del paese mediorientale. Come riferito dallo stesso presidente Aysal, la fornitura prodotta nel prossimo ventennio dalle centrali servirà a garantire il 10% del fabbisogno energetico del paese arabo a maggioranza sciita. Numeri e cifre parlano anche di un valore complessivo dell'operazione che supera i 4 miliardi di dollari e che dimostra i primi segnali di scongelamento tra i due paesi almeno nelle relazioni finalizzate allo sviluppo del comparto energetico.
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