Israele si sta allineando al blocco sunnita contrapposto a quello sciita siro-libano-iraniano.
L'occasione avviene con la trattativa fra Ankara e Gerusalemme a proposito dell'incidente della Mavi Marmara del 2010. I due Paesi parlano di disgelo e riavvicinamento, ma è qualcosa di più. Per Gerusalemme anche temi scabrosi come il raid mortale della Freedom Flotilla sono ormai superati ed è giunto il momento di riconciliarsi con la Turchia, membro della nato e il primo paese musulmano ad aver riconosciuto lo stato d'Israele.
D'altra parte, Ankara ha urgente bisogno di alleati e si avvia così a sostituire la fornitura energetica della Russia con il gas di Israele. Inimmaginabili fino a ieri, anche i contatti tra Israele e Arabia Saudita si moltiplicano, e non è più raro sentire dire a Riyadh che gli israeliani non sono più i primi nemici del mondo sunnita.
Lo stato ebraico e i sunniti hanno ormai un nemico comune, quell'Iran il cui riavvicinamento con gli occidentali li preoccupa profondamente.
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