Il responsabile francese per il Commercio Estero Matthias Fekl si schiera apertamente contro il Trattato di libero scambio Usa-Ue in discussione da mesi e al quotidiano italiano la Repubblica spiega perchè anche l'Italia dovrebbe dire no.
"Noi francesi e voi italiani abbiamo molti interessi in comune, ma gli americani non vogliono ascoltare. E noi, possiamo forse accettare che le cose non cambino? Se le condizioni sono queste, allora diciamo di no al trattato di libero scambio tra Europa e Usa".
Così Fekl, che in qualità di segretario di Stato per il Commercio Estero è anche il responsabile del dossier sul Ttip, su cui lo stesso presidente Francois Hollande ha manifestato a più riprese grandi perplessità. I dubbi di Fekl riguardano principalmente la necessità per i mercati Usa di aprirsi maggiormente rispetto all'impostazione attuale dell'accordo, che vedrebbe troppo esigue concessioni da parte degli Usa, senza un'adeguata protezione delle specificità e degli standard della produzione europea.
"Gli europei danno la sensazione, a volte — ha detto il ministro francese al giornale italiano — di considerare un onore il fatto stesso di negoziare con gli Usa. Ad oggi, gli europei hanno fatto molte offerte assai precise, gli americani invece non hanno dato alcun segnale positivo. Allo stadio attuale dei negoziati — ha tagliato corto Fekl — ci sono ragioni di fondo per dire forte e chiaro no al Ttip".
Tra le ragioni esposte sul perchè anche l'Italia dovrebbe dire no all'attuale accordo, Fekl pare non avere dubbi su quella più importante.
"L'Italia ha 280 prodotti a denominazione d'origine protetta. E' il più gran numero d'Europa — ha sottolineato — E non sono protetti, negli Usa".
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