Quattro accademici turchi stanno per essere processati per "propaganda terroristica." Gli studiosi, insieme a circa mille persone, avevano firmato una dichiarazione critica nei confronti dell'intervento militare del governo turco contro il popolo curdo. Dal luglio scorso, quasi 1.000 civili sono stati uccisi nei combattimenti.
Intanto, in un'altra aula del tribunale d'Istanbul, prende il via il processo contro i due giornalisti del quotidiano Cumhuriyet, accusati di spionaggio e di aiuto a un'organizzazione terroristica. In realtà, Can Dundar ed Erdem Gul si trovano ad affrontare la vita in carcere dopo avere pubblicato informazioni sulla complicità del governo di Erdogan nell'invio di armi ai tagliatore in Siria.
Centinaia sono i manifestanti che si sono riuniti fuori dal tribunale della capitale turca per protestare contro l'erosione della libertà di espressione nel paese.
Secondo Alp Aslandogan, intervistato dall'emittente televisiva RT, membro del consiglio del Gulen Institute, organizzazione di ricerca non-profit con sede a Houston dedicata alla promozione della pace e il benessere civico, "il giornalismo in Turchia è in coma perché ogni giornalista rischia di essere incriminato e imprigionato da Erdogan."
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