E' una corsa contro il tempo quella dei soccorritori in azione in Ecuador, la cui costa è stata colpita duramente da un violentissimo terremoto con epicentro situato a 170 chilometri dalla capitale Quito. I danni causati dalla scossa principale, che i sismografi hanno registrato a magnitudo 7,8 sulla scala Richter, hanno provocato almeno 272 morti, ma il bilancio è certamente destinato ad essere aggiornato a causa della presenza accertata di molte persone ancora tra le macerie. I feriti sono almeno 2.500.
Ad essere maggiormente colpite le province di Guayas, Esmeraldas, Manabi, Los Rios, Galapagos e Santo Domingo, per le quali il presidente Rafael Correa ha dichiarato lo stato di emergenza. In azione al momento 4.500 poliziotti e 10mila uomini dell'esercito.
Il ministro degli Interni dell'Ecuador, Jose Serrano, ha comunicato poche ore dopo il sisma dell'evasione da un carcere di Portoviejo, situato nell'ovest del Paese, di un centinaio di detenuti, che sarebbero riusciti ad approfittare del crollo di uno dei muri della struttura per darsi alla fuga.
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